ASSICURAZIONE CASO MORTE

A volte ci si chiede perché ci viene proposto di stipulare un contratto assicurativo per il RISCHIO MORTE, garanzia indispensabile se si è contratto un mutuo sulla casa o se si hanno dei figli ancora in età scolare ma, in assenza di questi ultimi 2 fattori, si è convinti che, lavorando, al coniuge superstite, ai figli minori studenti o inabili, verrà corrisposta la ” pensione di reversibilità”.

Convinzione errata: se una persona muore prima di aver percepito la pensione, ai superstiti, la reversibilità NON spetta.

In presenza di specifici requisiti, ai familiari superstiti, può spettare la ” pensione indiretta”.

Il diritto alla pensione indiretta ai superstiti sorge soltanto quanto il lavoratore possiede, presso l’INPS, almeno 15 anni di contribuzione (ossia il vecchio requisito per l’accesso alla pensione di vecchiaia, ora invece pari a 20 anni) o, in alternativa, almeno 5 anni di contributi, di cui 3, accreditati nell’ultimo quinquennio.

In mancanza di questi requisiti, solo ai superstiti di lavoratori dipendenti (e NON anche a quelli dei lavoratori autonomi) può spettare la ” pensione indiretta privilegiata”, a patto che ricorrano i requisiti previsti; se mancano anche questi, può spettare solo un’indennità una tantum, oppure l’indennità di morte: NON SI TRATTA DI RENDITE, ma di somme corrisposte una sola volta.

La ” pensione indiretta” ai superstiti corrisponde ad una percentuale della pensione alla quale avrebbe diritto il lavoratore, inferiore alla pensione di reversibilità.

Le percentuali da applicare variano in base alla categoria a cui appartiene il superstite ed alla composizione del nucleo famigliare avente diritto.

È quindi consigliabile prendere in considerazione l’opportunità di stipulare una polizza assicurativa per tutelare il futuro dei nostri cari.

Se desiderate approfondimenti in merito, siamo a disposizione per ogni chiarimento.

[ Anna Zanon // AC Assicurazioni ]

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